Alla ricerca del Focus con un diavolo per capello

In questi ultimi giorni il livello di interesse per la cura dei capelli si è improvvisamente impennato, sarà la chiusura dei parrucchieri per il lockdown.

Tanti si sono accorti dei capelli arruffati e crespi di una nota giornalista televisiva,  sono persino scese nella piazza virtuale le femministe in sua difesa: “Conta più la sostanza della forma”.

Nessuna però ha provato ad emularla postando un video appena alzata dal letto e scombinata.

 I capelli curati del Presidente del Consiglio hanno sollevato le sommosse degli egualitaristi, a nulla è servita la sua giustificazione, il Conte ha detto di tagliarsi i capelli da solo fin dai tempi dell’Università e pare si sia anche offerto di fare un taglio di prova al giornalista che lo intervistava.

L’incertezza economica, le preoccupazioni per i progetti che dovevano vedere il lancio e invece hanno visto un brusco atterraggio di emergenza, hanno fatto perdere di vista il Focus; meno male che ci sono i webinar a tutte le ore e in tutte le salse, i bambini un po’ dimenticati che fanno l’e-learning e che con i loro capricci ci tengono vivi.

Intanto i politici ci tranquillizzano: la Smart school è un patrimonio da difendere, anzi sarà la scuola del futuro, con buona pace dei tradizionalisti, a settembre non sarà solo un lontano ricordo.

Le mamma, o chi ne fa le veci,  dopo aver abbandonato il desueto multitasking ha ceduto alla nuova tendenza: l’ultratasking.

In uno stato sociale sottodimensionato la mamma ricopre più ruoli contemporaneamente: cuoca, domestica, maestra, psicologa, consigliera, e persino contabile, perché almeno alle spese familiari bisognerà dare un taglio.

Conscia da tempo che lavoro a tempo pieno e crescita dei figli non vanno d’accordo, si era da tempo convertita al remote-working, certa che almeno nella sua casa avrebbe trovato un angolo di pace per lavorare e trovare il Focus.

Intanto, in attesa che arrivi la nuova normalità, sogna un taglio di capelli, mette i bigodini e punta  al Focus.